Questo me lo lego al dito...

Fin dalla notte dei tempi, uomini e donne hanno avuto il desiderio di realizzare monili ed orpelli per decorarsi. Gesti che oggi fanno parte del quotidiano, come indossare un braccialetto o abbinare una collana al proprio abito.

Per ogni parte del corpo è stato creato un accessorio ad hoc. Che abbiano una funzione reale, come gli occhiali che riparano dal sole, o che siano puro e futile piacere estetico, sono diventati indispensabili. Spesso non importa il valore di mercato, perché acquistano di significato diventando il ricordo di un viaggio, il simbolo di una persona cara, il sigillo di una promessa. Semplicemente leghiamo a quell'oggetto un momento della nostra vita che servirà a farcelo rivivere, un po' come farebbe un post it giallo attaccato al frigorifero o una foto tra le pagine del diario.

L'anello è da sempre l'accessorio che affascina di più le donne. E' comunicazione allo stato puro. Un semplice cerchietto che decora le mani. Eppure a seconda del materiale con cui è realizzato o il dito che lo  sfoggia, ne avrebbe di cose da dire se fosse dotato di verbo... Potrebbe raccontare di storie di vita comune fatta di fidanzamenti, matrimoni e tradimenti, favole dove diventa sigillo di lunghe lettere d'amore, leggende dove le pietre preziose dell'anello della principessa (Parrini) realizzano i desideri di una semplice fanciulla.

Tutto molto poetico. Ma noi viviamo il nostro tempo, il nostro 2012. Forse siamo banalmente più semplici. Indossiamo un anello solo se "ci piace" o perché seguiamo le tendenze, tra quelli da indossare su due dita, alle falangi e perfino sulle unghie. Portandone solo uno con nonchalanche o eccedere e mettere tutti i cocktail ring che abbiamo.

E così: croci, chiavi, ancore, serpenti, tigri, uccelli vari, fiocchi, mustache, love, pietre colorate, fiori, coralli, teschi, cuori...

Senza regole. O quasi. 

Manicure impeccabile, sempre.

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