16 ott 2013

Go Big or Go Home



Amo ascoltare. Amo ascoltare gli altri, molto più che parlare. Anche se in tanti mi dicono che sono una chiacchierona. Eppure ci sono alcune persone che trovo davvero ipnotiche. Sanno parlare e sanno farsi ascoltare. Dote rara. Ti incantano con i loro discorsi, con il loro modo di fare, con quel muovere le mani, quasi come in una danza scandite dal ritmo delle parole.

Rapita dai discorsi, concentrata, accade che alcune frasi mi si fissano in testa, in maniera indelebile, come un chiodo nella parete. E così, nei momenti più impensati mi tornano in mente e mi aiutano a riflettere. Tornano alla luce, rivelando una verità presunta o reale, al momento giusto per darti la risposta a quesiti che altrimenti resterebbero irrisolti.

Ultimamente non faccio che ripetermi una frase che mi disse una volta un'amica, durante uno dei suoi mille racconti. "Go big or go home". Tutto questo preambolo per un'americanata? In fondo che differenza c'è tra "noi" e "loro"? Semplicemente che in America fanno le cose auto-convincendosi di essere i migliori, e così facendo lo diventano veramente. Grandi.

"Vai alla grande o vai a casa", forse è il consiglio più sensato che si possa ricevere. Perché sforzarsi di far andar bene qualcosa che in realtà non lo è affatto? Amore, lavoro, amicizia, shopping, cucina, organizzare un viaggio. Non importa il campo di applicazione, perché nessuno dotato di buon senso investirebbe nell'incertezza.

Quella piccola voce che ci soffia all'orecchio, con voce sottile quasi impercettibile, va ascoltata. Sempre. Quante volte avete avuto quella sensazione, quel minimo dubbio che avete ignorato per buttarvi verso ciò che in quel momento pensavate di volere a tutti i costi pena-la-morte e dopo... tragedia totale!

Parlo di istinto. Istinto femminile. Che protegge, sostiene e aiuta a risollevarci dopo ogni sconfitta. Lo stesso istinto che a furia di batoste ha sollevato barriere di protezione, come quella corazza talvolta severa, mascolina, androgina che ci veste ogni giorno. Sì, ci vestiamo da uomo. Per essere sempre pronte a combattere, per assicurarci di non sentirci mai inferiori. Per affermare che noi con le palle ci siamo nate, anche se non si vede. 

E così ogni giorno affrontiamo la vita a testa alta, in attesa di qualcosa che sia davvero grande












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