2 ott 2013

MFW: NonSoloSfilate



La Milano Fashion Week si è conclusa ormai da giorni. In una parola? BASTA. Basta parlare di sfilate. Basta parlare dei presenti e degli assenti. Basta dire "io c'ero". Basta parlare di Milano come una città che si conosce solo perché la si è girata per qualche giorno in compagnia di Uber.


La fashion week non è solo vestirsi in maniera colorata e correre da una sfilata all'altra per cercare di farsi immortalare dal fotografo tal-dei-tali o fare la smorfiosa con i buttafuori per elemosinare uno standing. La fashion week è lavoro. Rappresenta una grossa fetta economica. E' sudore, fatica, mal di testa, notti insonni. E' mal di piedi (quello vero e non quello causato da uno-due-tre passi fatti sul tacco 12). Pochi minuti di show, in rappresentanza di cifre i cui zeri si moltiplicano ad ogni falcata di modella. 





Mentre tutti gli occhi del mondo sono sulle passerelle, fuori dalle location e in tutta la città il lavoro è senza sosta. Fotografi attenti e silenziosi immortalano tutto, tutti. Passanti inconsapevoli di essere i primi a lanciare la moda che sarà. Si ma cosa sarà? 



La camicia bianca sembra essere il capo preferito dalle donne durante la MFW. Ma solo in versione "l'ho rubata al fidanzato". Immancabile nel guardaroba, soprattutto perché non ha stagione e va con tutto. 



Non più lo stile androgino a farla da padrone. Non si tratta di simulare tagli e tessuti tipici dell'abbigliamento maschile. Si tratta effettivamente di abiti da uomo. Non solo camicie, ma anche pantaloni, giacche. 
Solo per chi ha stile da vendere. Difficile chiederlo in prestito.




Giungla urbana o animali da circo. Ancora non mi so dare una spiegazione di ciò che ho visto. Pelle e pellami, reali o similtali. Zebre, tigri della Malesia, giaguari, scimmie e forse anche koala. C'era anche qualche leone della savana, ne sono certa. Insomma indossare abiti fatti di pelle e frange continua ad essere qualcosa di irrinunciabile. Nel dubbio meglio limitarsi al classico chiodo nero



Oro puro. Ma anche argento, purché l'effetto finale sia spaziale. Bisogna brillare e farsi notare in certe occasioni... 




Check: presente. Camu: presente. Onnipresenti come il prezzemolo nella minestra, invadenti come quando ti resta tra i denti. E ti scappa da ridere. Soprattutto perché c'è chi ci prova a tentare strade alternative per riscaldare la minestrina. Nuove soluzioni per cercare di dare un nuovo sapore a queste texture ormai entrate nell'uso comune. Appunto, comune. E c'è anche chi prova a indossarle insieme, non si sà mai.



Il colore dell'inverno? sarà il giallo. No, non si tratta di un'anticipazione della prossima estate. Si tratta di ciò che vi accorgerete di volere domani mattina. Di ciò che tocca rispolverare dagli armadi. Un caldo e luminoso total look giallo. Ok ok, va bene anche per spezzare un outfit total black



Per anni sono stati esiliati. Donna e zainetto sono stati un binomio innominabile, da tenere lontano più della peste, più delle Hogan. Eccolo tornare alla ribalta, abbinato a minigonne e abitini. Comodo, capiente... Chic. Eastpak? non pervenuto.



Chi avrebbe mai pensato che prima o poi sarebbe accaduto. Eppure è successo, proprio davanti ai miei occhi. Una ragazza solleva un abito da sera per mostrare le sue scarpe ad un'amica. Non un tacco 10 per presenziare alla fashion week, bensì un paio di sneakers. E non è stata la sola. Il popolo della moda dice SI. Perché sono comode? Perché fanno figo? Perché i contrasti sono di gran tendenza? Boh! Condivido in pieno la scelta e mi spiace per tutti i piedi taccati doloranti. Ma chi ve lo ha fatto fare??? 



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